Il cloud gaming è un servizio reso da varie aziende del settore che permette all’utente di giocare “sul cloud”, ovvero su un computer o console o qualsiasi altra cosa che si trova in un datacenter dall’altra parte del mondo.
Il cloud gaming arrivò nella mia vita grazie all’annuncio, il 19 marzo 2019, di Stadia, la “console” di Google. Ho pensato per una quantità di tempo quasi imbarazzante che la cosa fosse un’enorme innovazione da parte dell’azienda, solo per scoprire recentemente che lo facevano un po’ tutti già prima. Ma andiamo con ordine.
Il cloud gaming è un servizio reso da varie aziende del settore che permette all’utente di giocare “sul cloud”. Ogni input che l’utente dà viene trasmesso
via internet fino al datacenter, che elabora una risposta, che rimanda al dispositivo di partenza, che può essere un computer, un telefono o perfino una televisione. Questo permette di fatto (a patto di avere una connessione internet decente), di giocare anche su dispositivi non progettati esclusivamente per lo scopo, risparmiando il costo di una nuova console o computer che molte famiglie non possono permettersi. Il servizio è anche generalmente sotto forma di abbonamento, con i più costosi che arrivano fino a 15 euro al mese.
Dall’altra parte della medaglia non è di certo la migliore esperienza che si potrebbe avere da un gioco, per via di risoluzioni non sempre accettabili e frame rate traballanti a causa di un internet non perfetto.
Sul mercato attualmente ci sono 4 principali concorrenti, che riescono comunque a mantenere una certa distanza una dall’altra.
La prima è Stadia, già citata, che offre sia una versione gratuita (in cui si possono semplicemente comprare i giochi e giocarli) e una versione “pro” al costo di 10 euro al mese che offre alcuni giochi gratis ogni mese.
Poi abbiamo Shadow, che è decisamente l’offerta più anticonformista, a 13 euro al mese ti dà la completa disponibilità e accesso ad un tuo personale computer, che per esperienza può arrivare a costare anche 1500 euro. Con il suddetto computer hai la completa libertà di fare ciò che vuoi, ed installare tutti i programmi e giochi che desideri (pagandoli, ovviamente).
GeforceNow, invece, offerto dalla popolare casa produttrice di schede grafiche Nvidia, ha lo stesso modello commerciale di Stadia, solo con molti più giochi (attualmente 1050) e un account premium a 5 euro al mese che offre accesso prioritario, sessioni superiori ad un’ora e la possibilità di attivare il ray-tracing. Ultimo ma non meno degno di nota è xcloud, promosso da Microsoft, che è disponibile per gli abbonati a Xbox Game Pass Ultimate, che costa circa 13 euro al mese. Al momento è disponibile solo per Android ma è già in fase di test la versione per pc e iOs. Oltre a ricevere l’accesso al servizio, l’utente otterrà anche una valanga di giochi gratis che posso dire per esperienza personale essere estremamente variegati.
Grazie a tutti per avermi seguito in questo viaggio nel cloud gaming. Ovviamente questo era solo uno sguardo superficiale alla questione, per chi fosse davvero interessato lascio dei link che potrebbero essere utili alle vostre ricerche.